mercoledì 28 dicembre 2011

Alimentari Sherlock.

Quand'ero un marmocchio, al quinto piano abitavano i signori Z. Erano una coppia un po' anziana, persone molto gentili, affabili, disponibili. Il signor Z talvolta mi chiedeva che classe stessi frequentando. "La [numero ordinale] elementare", rispondevo. E lui, ridacchiando, ribatteva: "Ah, la [numero ordinale] alimentare?" Le prime volte ridacchiavo anch'io - i bambini, si sa, sono digiuni di giochi di parole e ne ridono facilmente - ma il continuo reiterarsi della battuta la rese stantìa e fu tra le molteplici cause che oggi mi portano a trattare anche i bambini piccoli come fossero persone adulte e intelligenti, non come minorati mentali. Ciononostante, il ricordo di questa battutina idiota (che credo di aver fatto anche io talvolta, parlando sovrappensiero) ha fissato anche il ricordo del signor Z e del suo faccione sorridente, mentre della moglie ricordo a malapena la chioma.

Comunque, un paio di giorni fa ho visto il nuovo film di Sherlock Holmes. Piuttosto deludente.
La trama va bene, è ben congegnata e avvincente il giusto. Il resto non va. Scene d'azione troppo rapide e confuse... quando non sono al ralenty, diventando noiose. Signor Ritchie, non mi interessa molto vedere che Holmes riesce a pianificare in anticipo ogni mossa di una rissa. Falla direttamente al rallentatore con lui che spiega perché dà quei colpi. O falla direttamente a velocità normale. Non entrambe. E non così tante volte. Capisco che serva in qualche modo per la scena finale, ma così ammazzi il ritmo e susciti gli sbadigli. Anche se il capolavoro di noia è la fuga dalla fabbrica, una scena inutile, lunghissima e pallosissima. Aggiungiamo a questo uno Sherlock Holmes che passa più tempo a fare il buffone che a combinare qualcosa di utile e il risultato è un film che rasenta appena la sufficienza. E probabilmente la rasenta solo perché non sono un esperto di cinema, altrimenti sarebbe stato peggio.
Se a questo aggiungiamo la terrona panzona che, seduta giusto dietro di me, ha riso sguaiatamente e fatto inutili commenti ad alta voce durante tutto il (lungo) spettacolo, posso affermare che la serata è stata salvata in corner dall'hamburger post-film con gli amici. Amici tra cui ero l'unico insoddisfatto, come ero l'unico entusiasta quando andammo a vedere Il Cigno Nero - e non lo ero solo per la presenza di Natalie Portman.
Meh.

venerdì 23 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - PRIMO POSTO




Il motivo è semplice. E' Deus Ex, risorto e migliorato dopo dieci anni. La trama è affascinante, l'atmosfera fantastica, e soprattutto è possibile risolvere ogni situazione e superare ogni ostacolo in almeno due modi diversi. Vuoi entrare in una stanza? Cerca il codice d'accesso, oppure cracka il pannello di controllo della serratura, oppure sfonda la porta a fucilate, oppure cerca una presa d'aria che sbuca al suo interno. Le possibilità sono tante e spesso dipendono da come si è scelto di personalizzare i propri innesti, quindi variano in base al proprio stile di gioco. Le decisioni che si prendono influenzano più o meno lo svolgimento successivo della storia. Con un po' di pazienza e abilità è persino possibile concludere il gioco senza uccidere nessuno, eccetto i quattro boss (io ci ho provato e ci sarei riuscito se non fosse che si teneva conto anche dei nemici incontrati nel prologo, prima di ricevere gli innesti... uff).
Il grosso difetto di questo gioco è la grafica: probabilmente per risparmiare, Square Enix ha utilizzato un vecchio engine proprietario alquanto vetusto anziché affidarsi a una soluzione middleware migliore, tipo l'Unreal Engine (come era stato fatto per i due precedenti episodi). La direzione artistica riesce comunque a non far rimpiangere molto questo aspetto, eccetto nelle conversazioni. I personaggi principali hanno animazioni facciali discrete, soprattutto nel caso dei confronti verbali (molto interessanti). Ma parlare con un personaggio secondario praticamente inespressivo è straniante, soprattutto considerato l'ottimo doppiaggio italiano.

Aiutami, ti prego! Mi uccideranno! Ho paura!



Ti ammazzerò, bastardo! Non la passerai liscia!

Vabe'.
A parte questo, dal mio punto di vista è un gioco favoloso, il migliore dell'anno che sta terminando.
L'unica cosa da evitare è prendere tutti i potenziamenti per il combattimento e giocarlo come un normale FPS. Giustamente si può approcciare anche in questo modo, ma si farebbe un torto agli autori e a se stessi, perdendosi la maggior parte del gioco.

Prossimamente, qualche considerazione sui "grandi esclusi" dalla classifica.

giovedì 22 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Secondo posto


Perfezione nel design, trama fortemente venata di ironia e il miglior personaggio dell'anno: Wheatley! E una campagna cooperativa ancora più geniale e coinvolgente di quella in singolo.
Perché non il primo posto, allora, benché lo meriterebbe? Perché non è un gioco particolarmente lungo, e una volta concluso, dato che quasi sempre c'è un unico modo per superare ogni situazione, manca lo stimolo a rigiocarlo, se non per portare a termine qualche achievement particolare. E Valve, da inguaribile procrastinatrice quale è, non ha ancora mostrato segni del DLC che era stato promesso per la scorsa estate! Uff.

mercoledì 21 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Terzo posto

Questo gioco meriterebbe anche la prima posizione, ma...


...ma oltre alla sterminata lista di pregi, ha anche qualche difetto che proprio non tollero.
  1. All'alba del terzo episodio ancora si fatica, alle volte, a capire cosa fare e dove andare, perdendo un sacco di tempo e ammazzando il ritmo. Eventuali suggerimenti arrivano - se arrivano - troppo tardi e non sempre sono chiari.
  2. L'iper realismo delle animazioni, davvero bello, talvolta è un limite. In qualche caso è capitato di dovermi posizionare in un punto esatto per interagire con un elemento dell'ambiente e le animazioni di movimento, per mantenersi consistenti, non permettevano di spostarsi di meno di un passo standard, costringendomi a muovermi un po' in giro fino a trovare la "rotta" corretta per andare dove volevo.
  3. Quelle che vorrebbero essere sequenze stealth spesso lo sono solo nelle intenzioni, perché non c'è modo di attraversare una zona senza che nessuno noti Nathan e se c'è è ben nascosto. In particolare, la parte stealth dell'aeroporto l'ho ripetuta una decina di volte perché almeno lì volevo riuscire a finire tutto senza far scattare l'allarme, fino a memorizzare talmente bene gli spostamenti delle guardie che potevo permettermi di correre in giro senza mai nascondermi e sorprenderle ugualmente. Ma le ultime due, proprio...
  4. La storia mi ha coinvolto di meno rispetto al passato. Magari è anche colpa di Battlefield 3 che era uscito pochi giorni prima, ma non l'ho divorato in un soffio come l'episodio precedente nonostante sia più corto.
Tolto questo, ripeto, potrebbe essere IL videogioco dell'anno, un'esperienza dove gioco e film si fondono in maniera praticamente perfetta, il capolavoro assoluto di Naughty Dog. Se è qui, è perché altri due prodotti mi hanno colpito maggiormente. Nei prossimi giorni vedremo quali sono - e sono sicuro che almeno uno dei due lascerà interdetti.

lunedì 19 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Quarto posto


Il single player di questo gioco fa abbastanza schifo. Ha rari momenti brillanti che spiccano nel piattume generale di un'azione sì realistica, ma poco ispirata e con una trama noiosa e mal raccontata. DICE ha cercato di scimmiottare Call of Duty, fallendo miseramente.

Ma a Battlefield 3 si gioca per il multiplayer, che è favoloso sotto ogni aspetto. Il giocare fino a 64 in contemporanea su enormi campi di battaglia o più ristrette aree urbane, con proiettili che volano ovunque, cieli solcati da aerei ed elicotteri, carri armati che abbattono muri a cannonate e coprono l'avanzata della fanteria, è un'esperienza epica. Aggiungendo all'equazione l'enorme realismo grafico, anche a livello di animazioni, si ottiene l'esperienza FPS multigiocatore più coinvolgente che esista. E lo è ancora di più se si ha un gruppo di amici con cui viverla. Da giocare, possibilmente su PC.

domenica 18 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Quinto posto


Qualcuno potrebbe dire che è sempre il solito gioco da tre anni, e meno male, dico io. Anzi, ad ogni iterazione riesce ad essere sempre un po' migliore sia sotto il profilo tecnico che del gameplay, e può vantare un multiplayer praticamente unico. Inoltre è capace di divertirmi, coinvolgermi e farmi perdere la cognizione del tempo come pochi altri giochi e ne adoro la trama - anche se a questo giro non ha brillato come in passato, ma ho trovato ottimo il finale. La storia di Ezio si è conclusa definitivamente (anche se c'è un ulteriore strascico nel cortometraggio Embers) e mi mancherà giocare ai suoi comandi.
Per inciso, mi sono piaciute molto le sequenze all'interno del nucleo dell'Animus nei panni di Desmond, con quell'atmosfera Portal-style. Decisamente meglio degli spesso noiosi rompicapo degli episodi precedenti.
Vedremo cosa salterà fuori l'anno prossimo - dato che ormai Ubisoft ha promesso un episodio all'anno.

sabato 17 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Sesto posto



Un gran gioco, fatta eccezione per la sua politica commerciale - e per inciso, s'è poi scoperto che le prime mappe extra a pagamento erano effettivamente già nel disco di gioco!
Una campagna sufficientemente lunga e divertente, con la bella aggiunta del co-op a quattro e una rigiocabilità garantita dalla modalità arcade. Un sacco di modalità multiplayer divertenti. Una grafica sbalorditiva.
Se non è finito in una posizione più alta è perché altri giochi o mi hanno coinvolto maggiormente, o hanno un profilo tecnico e artistico ancora migliore. Ma li vedremo nei prossimi giorni.

venerdì 16 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Settimo posto


Tecnica sopraffina (le animazioni facciali registrate dai volti degli attori sono impressionanti), cura maniacale per i dettagli (la Los Angeles del 1946 ricostruita strada per strada, inclusi edifici e cartelli stradali...), una buona storia a legare tra loro i casi su cui indagare, con un'atmosfera e uno stile perfetti. Potrei parlare per ore dei pregi di questo gioco, quindi mi limiterò ai difetti che l'hanno trattenuto nella parte bassa della classifica. Innanzitutto una longevità non eccelsa, anche se lo stimolo a rigiocare i singoli casi per concluderli con un risultato migliore c'è (soprattutto quando al primo tentativo non si è riusciti a incastrare il colpevole). Poi le missioni secondarie, che pur essendo ben fatte tendono ad attivarsi una dietro l'altra, mettendosi di traverso allo svolgimento del caso principale fino a far dimenticare su cosa si doveva indagare. Infine, il difetto più grosso è il possedere una struttura open world che si rivela fondamentalmente inutile: non c'è la consueta libertà di movimento che dovrebbe essere garantita e gli spostamenti da un luogo all'altro tendono a diventare noiosi quando non irritanti. I casi si susseguono in maniera rigida e le suddette missioni secondarie non sono attivabili a piacimento, ma solo quando arriva la chiamata dalla radio - e per avere la radio occorre usare un'auto della polizia, quindi manca lo stimolo a usare qualsiasi altro mezzo. Inoltre non ci sono attività collaterali da intraprendere, a parte la classica caccia agli inutili collezionabili.

Tolte queste cose, è un gran prodotto che merita assolutamente di essere posseduto da ogni amante dei videogiochi.

giovedì 15 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Ottavo posto


D'accordo, è il solito Call of Duty. D'accordo, la grafica ormai è un po' datata. Ma diamine se è fatto bene. Un single player che equilibra sapientemente realismo e tamarraggine, stracolmo di momenti spettacolari, con una trama finalmente costruita decentemente e ben raccontata rispetto ai precedenti Modern Warfare (soprattutto il secondo), con l'unica pecca della brevità. Un multiplayer solido e collaudato, arricchito dalle missioni cooperative, sia collegate alla storia principale che in modalità survival. L'ho giocato con grande piacere, terminando la campagna in singolo due volte, a diversi livelli di difficoltà.
Forse a farmelo apprezzare maggiormente è stato anche averlo giocato su PC dopo tre edizioni giocate su XBox. Trovo che Call of Duty sia un gioco troppo frenetico per il joypad e non mi capacito di come possa esistere gente tanto abile su console. Soprattutto non mi capacito di come uno dei top player mondiali sia N0M4D.
Randy Fitzgerald è nato paralizzato dal collo in giù. Ma voleva comunque giocare con i videogiochi, quindi ha risolto usando il joypad con la faccia. Il che non era difficile con i semplici pad di una ventina d'anni fa, ma pian piano la situazione si è complicata. N0M4D non s'è certo arreso, facendosi costruire versioni custom dei joypad che gli permettessero di raggiungere ogni tasto con i movimenti del proprio volto.
Il video seguente lo mostra in azione e la sua visione è caldamente consigliata. Qui, invece, una pagina wikipedia con ulteriori dettagli.



mercoledì 14 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Nono posto

So che ha deluso molti - in parte anche me - ma questo posto gli compete.


Gli compete perché nonostante tutto è un buon gioco.
Il sistema di controllo è migliore. Almeno per me che l'ho giocato su console, mentre capisco che il button mashing, su computer, non sia il massimo del divertimento. Con un joypad in mano, invece, dà una sensazione di maggior controllo su quello che fa il personaggio, anche se in definitiva bisogna solo pigiare a raffica tra un uso di skill e l'altro. Gli scontri con i boss e con alcuni gruppi di nemici sanno essere tattici ed impegnativi nonostante si sia spinto sull'acceleratore dell'azione. La storia, di cui il protagonista è il fulcro, è interessante e spinge a giocare fino alla fine. E benché la grafica sia migliorata di poco rispetto al predecessore, la direzione artistica è su un altro pianeta, con personaggi e mostri ben caratterizzati, con particolare beneficio ricevuto da Flemeth e dai Qunari.
Allora perché solo la nona posizione? Perché non ho mai visto un gioco che riutilizzasse in maniera tanto imbarazzante sempre le stesse locazioni. Qui siamo oltre la malvagia pratica del backtracking: oltre a dover tornare n-mila volte a battere gli stessi posti, tantissimi luoghi completamente diversi utilizzano sempre la stessa locazione! Decine di grotte identiche, di sotterranei identici, di rovine tutte uguali... Dopo qualche ora di gioco se ne ha la nausea, anche perché ormai i pochi luoghi si sono sperimentati tutti e si conoscono già tutti i possibili punti in cui è possibile incappare in un'imboscata nemica o trovare un tesoro.
Un gioco fatto al risparmio, in maniera alquanto indegna. Comunque divertente, ma si sarebbe potuto fare molto di più.

martedì 13 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Decimo posto


Mentre per le altre nove posizioni ero abbastanza certo, sulla decima ho dovuto dibattere un po' con me stesso.
Alla fine ho optato per il candidato più improbabile.





I motivi sono semplici.
  1. E' fatto bene, con intelligenza. Se l'avere i mazzi predefiniti -benché sia possibile personalizzarli scegliendo quali carte inserire tra le disponibili- da un lato limita la propria inventiva, dall'altra mette a disposizione dei set composti con un criterio preciso, ciascuno corrispondente a un diverso stile di gioco e da imparare a conoscere ed usare per esprimere la propria potenzialità, e c'è anche un minimo senso di crescita grazie alla possibilità di sbloccare nuove carte man mano che si vincono partite.
  2. E' divertente. Ho perso il conto delle ore passate a cercare di sconfiggere alcuni avversari controllati dalla cpu particolarmente ostici, e ogni sconfitta era uno stimolo a fare di meglio invece che a gettare la spugna. E' in tutto e per tutto un gioco di strategia, perché non basta avere le carte buone, bisogna soprattutto saperle usare - e ne ho perse di partite solo per un piccolo errore di valutazione, per non aver giocato al momento giusto un incantesimo che avrebbe fatto la differenza o averlo sprecato al momento sbagliato.
Non è un mostro di tecnica, ma è ben programmato. Non è un titolo "tripla A", ma mi ha divertito parecchio e continua a farlo, quindi merita pienamente questo posticino nella mia personale classifica.
Resta solo il mistero sul titolo: perché lanciare l'edizione 2012 a metà del 2011?

lunedì 12 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011!


Al tempo.
Credevate di trovare subito la lista? Troppo facile!
E' un po' che trascuro il blog nonostante qualcosa da scrivere l'avessi, e se avessi dovuto compilare l'intera classifica in un colpo solo probabilmente sarei caduto in un vortice di procrastinazione. Quindi ho avuto l'Idea: postare un gioco al giorno, a partire da domani, partendo dal fondo della lista. Il compromesso perfetto tra la mia pigrizia e la necessità di alzare il contatore degli aggiornamenti.

Ah, che volpe!

Una premessa importante: la classifica sarà basata esclusivamente sui miei gusti e su ciò che ho effettivamente giocato. Quindi non voglio vedere gente che si indigna perché non c'è il proprio gioco del cuore o che pianta questioni perché quel gioco meritava di più o questo gioco è sopravvalutato.

Tanto per rimettermi in pari e darvi qualcosa da leggere nella SPASMODICA attesa di domani, segnalo che nel corso della mia latitanza ho visitato la Games Week, dato un'occhiata a Max Payne 3 e giocato ad Halo Anniversary.

A domani, se vi garba.


Sì che vi garba.