mercoledì 29 febbraio 2012

La vita è breve. Non sprechiamola.



Forse ci sarà finalmente concesso di divorziare nel giro di un solo anno, contro i tre attualmente necessari. Una conquista di civiltà, la chiamano.

Non sono d'accordo.

La vera conquista di civiltà sarebbe poter divorziare in un mese o due. Giusto il tempo di sistemare le pratiche necessarie, e addio. Questo rifletterebbe perfettamente la modernità della nostra società, dove anche il rapporto di coppia è diventato usa e getta come la carta igienica.

"Vuoi sposarti? Ma sì dai, tutt'al più divorzi!"
Siamo moderni! Impegnarsi per la vita è così out!



Svuotiamo di significato il matrimonio. Togliamo tutto il valore alla promessa fatta. Rendiamo lo sposarsi solo una seccatura. Gli individui si controllano molto più facilmente dei gruppi, soprattutto dei gruppi con forti legami.

sabato 18 febbraio 2012

Tanto Valentino il gatto che fece i gattini ipermetropi.

Il titolo del post è un serio candidato al premio Miglior stronzata con intelligente significato nascosto 2012.




Con tempismo perfetto, l'offerta di Steam per lo scorso 14 febbraio è stata Dinner Date. Quando alcuni mesi fa uscì, mi incuriosì non poco. In questo gioco si prendono le redini non di Julian, il protagonista, nè di qualunque altro personaggio: si intepreta il subconscio di Julian. Un bel logo dell'Independent Game Festival 2011 occhieggia dalla pagina Steam del gioco, fomentando l'interesse.
Il prezzo normale è 4,99€, oggi sta a 2,24... Massì, compriamolo.
Il setting: siamo nella cucina di Julian, seduti al tavolo, e vediamo con i suoi occhi. Stiamo aspettando una bella giapponesina che ha invitato a cena e con cui spera di fare gol in serata, ma costei ritarda.
Premendo alcuni tasti indicati su icone fluttuanti possiamo far compiere a Julian varie azioni, tipicamente quelle che chiunque compie mentre è sovrappensiero: fissarsi le mani, guardare l'orologio o la candela sul tavolo, raccogliere del pane e giocherellarci o mangiarlo, immergere il cucchiaio nel brodo e girarlo distrattamente o mangiarne un po', eccetera. Il tutto mentre il protagonista parla tra sè e sè rivelandoci i propri desideri, le proprie ansie, le proprie frustrazioni.
Il gioco è tutto qui. Non c'è modo di condizionarne lo svolgimento, se non per alcune azioni che, se non compiute, non fanno procedere la storia, quali versarsi del vino o accendersi una sigaretta. Ogni altra azione è priva di significato.
Di giochi sperimentali che in realtà non sono veri giochi ne ho visti, ma erano chiari su ciò che proponevano. Dinner Date sembra promettere un'esperienza interessante ma delude: mi aspettavo che fossero le azioni compiute a stimolare particolari riflessioni e facessero prendere allo svolgimento della storia binari differenti, ma così non è. Si è spettatori di un video della durata di circa 20 minuti durante il quale ci si può trastullare con ciò che sta in scena, tanto per non annoiarsi ad ascoltare le seghe mentali del protagonista.
Non sono certo se Dinner Date sia troppo avanti o semplicemente una presa per il culo. Propendo fortemente per la seconda ipotesi.

Quattro giorni per scrivere 'ste due cose, si vede proprio che sono in periodo scazzo.