mercoledì 14 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - Nono posto

So che ha deluso molti - in parte anche me - ma questo posto gli compete.


Gli compete perché nonostante tutto è un buon gioco.
Il sistema di controllo è migliore. Almeno per me che l'ho giocato su console, mentre capisco che il button mashing, su computer, non sia il massimo del divertimento. Con un joypad in mano, invece, dà una sensazione di maggior controllo su quello che fa il personaggio, anche se in definitiva bisogna solo pigiare a raffica tra un uso di skill e l'altro. Gli scontri con i boss e con alcuni gruppi di nemici sanno essere tattici ed impegnativi nonostante si sia spinto sull'acceleratore dell'azione. La storia, di cui il protagonista è il fulcro, è interessante e spinge a giocare fino alla fine. E benché la grafica sia migliorata di poco rispetto al predecessore, la direzione artistica è su un altro pianeta, con personaggi e mostri ben caratterizzati, con particolare beneficio ricevuto da Flemeth e dai Qunari.
Allora perché solo la nona posizione? Perché non ho mai visto un gioco che riutilizzasse in maniera tanto imbarazzante sempre le stesse locazioni. Qui siamo oltre la malvagia pratica del backtracking: oltre a dover tornare n-mila volte a battere gli stessi posti, tantissimi luoghi completamente diversi utilizzano sempre la stessa locazione! Decine di grotte identiche, di sotterranei identici, di rovine tutte uguali... Dopo qualche ora di gioco se ne ha la nausea, anche perché ormai i pochi luoghi si sono sperimentati tutti e si conoscono già tutti i possibili punti in cui è possibile incappare in un'imboscata nemica o trovare un tesoro.
Un gioco fatto al risparmio, in maniera alquanto indegna. Comunque divertente, ma si sarebbe potuto fare molto di più.

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