venerdì 30 settembre 2011

Epic Heist

E così, la scorsa settimana, è uscito l'attesissimo Gears of War 3.
Scontatissimo il successo di critica e pubblico per uno dei brand portabandiera di XBox 360: divertente, tecnicamente incredibile, multiplayer da sburro, storia che non è un granché ma almeno stavolta c'è, eccetera.

Una delle prime cose che ho fatto, dato che dovevo scaricare gli sblocchi per gli extra della limited edition, è stato controllare i DLC a disposizione. Ne vedo una caterva, quasi tutti a pagamento, e sbalordisco: appena uscito e già tutta 'sta roba?
Un esame più accurato mi rivela la presenza di un "pass" da 2400 punti (circa 30€) che permette il preacquisto dei DLC già programmati da qui a un anno, risparmiando il 33% del totale e ottenendo anche una skin esclusiva per le armi.
Già, le skin. Tutti gli altri DLC sono in realtà sblocchi a pagamento per decine di skin da applicare alle proprie armi. Sblocchi per materiale già presente nel gioco, non da scaricare. Si possono acquistare i pacchetti a tema, i pacchetti completi per arma o il megapacco con tutte le skin, che costa "solo" 3600 punti (circa 42€)!

Epic e Microsoft vi vedono così

Certo, io ho pagato per i contenuti di cui effettivamente fruisco e non per gli extra, ma è anche vero che quegli extra sono stati prodotti durante lo sviluppo del gioco vero e proprio, ragion per cui avrebbero potuto impiegare quelle risorse per renderlo ancora migliore, o farlo uscire prima. Un altro buon motivo per cui inserire quelle skin già nel disco è che così tutti possono vederle senza dover scaricare degli extra, ma solo chi le paga può usarle per il proprio personaggio. Ma a me, sinceramente, di vedere che tu hai il Lancer tigrato o lo Gnasher che emette fulmini interessa assai poco, anche perché molte skin nemmeno si notano nella frenesia dell'azione. Certo, non è un approccio nuovo: anche in Street Fighter IV e relativa edizione Super esistono costumi extra per i personaggi usabili solo pagando un extra, e c'è poi il caso piuttosto odioso di Burnout Paradise in cui, per giocare online, si è obbligati a scaricare una patch da 2 GB (GigaByte) che contiene tutte le auto e le locazioni rilasciate in seguito, sbloccabili pagando.
C'è addirittura il sospetto che nel disco di Gears of War 3 siano già presenti alcune mappe multiplayer che verranno rilasciate con il primo DLC "reale", cosa che, se confermata, sfocerebbe nella presa per il culo. Soprattutto alla luce del fatto che, per risparmiare spazio, per i filmati è stato usato l'ormai vetusto encoder Bink, che ha prodotto video prerenderizzati dalla qualità paradossalmente inferiore alle cutscene calcolate in tempo reale.
Ciò che mi innervosisce è questa tendenza sempre più marcata a venderci un prodotto non completamente fruibile. In realtà potrebbe anche diventare un nuovo modello di business: si vende un gioco a episodi (come sta diventando costume con molte avventure grafiche) su un disco che li contiene tutti, ma facendo pagare solo il primo episodio, o addirittura regalandolo e chiedendo solo un paio di euro per i costi del supporto fisico. Se poi io ho voglia di giocare gli episodi successivi, acquisterò i codici di sblocco. Ma quando acquisto un gioco completo pagando 70€ e scopro che gli autori hanno usato il disco per contrabbandare materiale per cui devo spendere altri soldi, un po' mi incazzo.

1 commento:

cooksappe ha detto...

prima o poi lo provo!