martedì 25 dicembre 2007

Buon Natale

Ma come si fa a dire Buon Natale davanti alla miseria del mondo?
Per spiegarlo, mi affido ad un bieco autocitazionismo.

Posso e devo augurare Buon Natale. Posso perché il Natale è il momento che ha portato nel mondo la possibilità per tutti di essere salvati dalla propria miseria umana, ha introdotto nella storia una positività inaspettata, concretizzandola non in una bella idea, o in un supereroe, ma in una persona: carne e sangue, gioia, dolore, fatica, segno che per tutti è possibile vivere così, come quella persona. Devo perché, in virtù di tutto questo, il Natale è Buono per definizione. Non è un semplice augurio, una formuletta di cortesia: è l'annuncio di un fatto straordinario.

Quindi, Buon Natale. A tutti, anche a quelli cui non interessa. Perché il Natale è accaduto per tutti.

venerdì 21 dicembre 2007

Blah Blah Blah Yak Yak Yak [Updated]


Tre giorni fa, nella casella e-mail del lavoro mi giunge questo messaggio dalle RDB dell'università:
PUNIRE I "FANNULLONI" E "PIANTAGRANE"?

Cari colleghi,
nei giorni scorsi e' stata comminata a carico di una nostra collega la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio, provvedimento di una gravita' tale da far recedere in secondo piano le numerosissime sanzioni applicate fino a questo momento dall'Universita' Bicocca con estrema disinvoltura e accolte da buona parte del personale con atteggiamento misto fra rassegnazione, omerta' e assuefazione.
Questo fatto induce tutti noi (NESSUNO PENSI DI POTERSI CONSIDERARE ESCLUSO) ad alcune inquietanti riflessioni.

L'Universita' Bicocca, che ha meno di dieci anni di vita, annovera fra il suo personale tecnico-amministrativo, per circa l'80% dei casi, dipendenti di giovane eta', in possesso di titoli universitari, post-universitari e abilitazioni professionali anche per posti per l'accesso ai quali e' previsto il diploma di scuola superiore. I nostri colleghi, educati ai valori della cultura meritocratica e della competizione, svolgono con estrema serieta' i compiti ad essi affidati, si assumono spessissimo responsabilita' superiori a quelle connesse alla loro qualifica, e pur di portare a termine entro le scadenze previste i propri compiti si recano al lavoro anche in pessime condizioni fisiche o addirittura di sabato o nei giorni festivi o, quando possono, svolgono il lavoro arretrato a casa propria (il tutto naturalmente A GRATIS). La "coscienziosita'" e la "solerzia" spingono una parte cospicua del personale a segnalare (delare) in modo costante ai superiori i comportamenti dei propri colleghi ritenuti scorretti sul piano lavorativo.
Nonostante tutto l'impegno e l'entusiasmo profuso dalla quasi totalita' del personale tecnico-amministrativo, LA BICOCCA NON RIESCE AD OFFRIRE UN SERVIZIO MIGLIORE rispetto a quello offerto da altre pubbliche amministrazioni la cui dirigenza non puo' certo far conto su cotanto ben di Dio.

PERCHE'? Proviamo insieme a formulare qualche ipotesi.

Il senso di responsabilita', la coscienziosita' e l'entusiasmo profuso dai dipendenti hanno favorito il consolidarsi, da parte di coloro che in Bicocca detengono posizioni di comando, di un atteggiamento di deresponsabilizzazione, assenza di progettualita' e insofferenza nell'affrontare le problematiche legate all'organizzazione del quotidiano funzionamento delle strutture di cui, secondo le leggi che disciplinano la pubblica amministrazione e secondo il senso comune, si dovrebbe ritenere che siano responsabili. Coloro che in Bicocca detengono posizioni di comando percepiscono, nonostante la spesso palese incapacita' organizzativa, cospicue indennita', pagate con denaro pubblico, di responsabilita' e di risultato (queste ultime nella misura massima).

In un simile contesto, IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE SI RIVELA LO STRUMENTO CARDINE PER LA CONSERVAZIONE DELLO STATUS QUO e per l'intimidazione diretta e indiretta rivolta a quei dipendenti che, frustrati dalla mancata corrispondenza fra impegno ed entusiasmo investiti nel lavoro e risultati conseguiti (della cui carenza tutti i dipendenti vengono costantemente fatti oggetto di accuse), iniziano a manifestare il proprio disagio e ad interrogarsi sul senso di quanto sta accadendo intorno a loro .

UNA PRIMA RISPOSTA ALL'INGIUSTIFICATA SANZIONE.

RDB BICOCCA ha promosso una raccolta di fondi per sostenere economicamente la collega penalizzata dalla decurtazione dello stipendio. Vi faremo sapere le modalita' di adesione.

Come sindacato abbiamo inoltre attivato immediatamente i nostri canali legali per presentare ricorso e ottenere l'annullamento dell'ingiusta sanzione.

Esprimiamo infine la nostra perplessita' sul fatto che la commissione disciplinare venga presieduta dal direttore amministrativo, la cui presenza, in qualita' di superiore gerarchico degli altri due componenti a latere, condiziona pesantemente la sussistenza di un'autentica collegialita' nell'adozione delle decisioni. Sulla composizione della commissione disciplinare intendiamo promuovere un confronto con tutti gli ambiti di rappresentanza del personale tecnico e amministrativo.


RDB BICOCCA

Dopo aver letto tutto il papocchio, un grosso punto di domanda mi si è formato sulla capoccia. Quindi ho inviato una semplice domanda:

> Cari colleghi,
> nei giorni scorsi e' stata comminata a carico di una nostra collega la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio

Sì, ma... per quale motivo?

alla quale, dopo tre giorni, non ho avuto alcun accenno di risposta, nemmeno un "Non possiamo dirlo." Badate, non ho domandato chi fosse, quindi non potrebbero tirarmi in ballo la privacy. Ho solo chiesto per quale motivo sia stato preso tale provvedimento. Nessuna risposta. Probabilmente perché se me lo dicessero, risulterebbe lampante come la sanzione sia assolutamente motivata e tutte le loro chiacchiere, condite da polemiche gratuite, si mostrerebbero per quello che sono (come se già non lo facessero): un ammasso di inutilità e banalità. Non del tutto sbagliate, ma stucchevoli nel loro incensare i "poveri dipendenti vessati" e rovesciare veleno su chi comanda. Persone meritorie ce ne sono molte, ma anche i fancazzisti abbondano. Secondo loro invece sono tutti degli alacri lavoratori, frustrati dall'incompetenza di chi li comanda.

Ma, ehi, noi siamo le RDB, siamo dalla parte del lavoratore sempre e comunque! Altrimenti che ci stiamo a fare? Dobbiamo mostrare che serviamo a qualcosa!
Magari potreste lavorare un po' più seriamente, senza credere che lo stipendio vi sia dovuto solo perché siete stati assunti, e imparare che il lavoratore va tutelato quando lavora, non a prescindere.

(E poi scommetto che se questi lavoratori bravissimi e sottovalutati salissero nella gerarchia, all'improvviso diventerebbero degli inetti vessatori, come chi li comanda ora. Vero?)

Update 07/01/2008
Da quel che ho saputo (ovviamente per vie traverse), la persona sospesa dal lavoro ha subito il provvedimento disciplinare perché ha lanciato una pinzatrice addosso a una collega. E non era nemmeno la prima volta.
Quindi che ci azzeccano tutti gli sproloqui sui dipendenti vessati, lo status quo, eccetera?

Credo che accada questo nel cervello dei rappresentanti delle RDB quando se ne escono così.

mercoledì 19 dicembre 2007

Chi si umilia sarà innalzato

Mercoledì scorso ho conosciuto Rosalba.
Rosalba vive a Novosibirsk da 16 anni, dopo aver abbandonato un lavoro che adorava ed essere partita allo sbaraglio solo perché qualcuno le aveva detto che lì c'era bisogno di lei.
Tempo e fatica dopo, dinanzi al non piccolo problema delle ragazze madri in Russia, grazie a lei e alle sue amiche è nata la Casa Golubka.
Quello che mi ha stupito di questa donna è la sua estrema semplicità, pur non scevra di fatica, nel dire di sì, e mi è venuto spontaneo pensare che questo l'ha resa più grande di tanti che si sforzano di diventare grandi nella società. Che magari avranno i riflettori puntati su di loro, magari saranno coperti di ammirazione e soldi, ma non avranno mai la ricchezza e il fascino umano di questa piccola, grande donna.