venerdì 23 dicembre 2011

La TOP TEN dei videogiochi 2011 - PRIMO POSTO




Il motivo è semplice. E' Deus Ex, risorto e migliorato dopo dieci anni. La trama è affascinante, l'atmosfera fantastica, e soprattutto è possibile risolvere ogni situazione e superare ogni ostacolo in almeno due modi diversi. Vuoi entrare in una stanza? Cerca il codice d'accesso, oppure cracka il pannello di controllo della serratura, oppure sfonda la porta a fucilate, oppure cerca una presa d'aria che sbuca al suo interno. Le possibilità sono tante e spesso dipendono da come si è scelto di personalizzare i propri innesti, quindi variano in base al proprio stile di gioco. Le decisioni che si prendono influenzano più o meno lo svolgimento successivo della storia. Con un po' di pazienza e abilità è persino possibile concludere il gioco senza uccidere nessuno, eccetto i quattro boss (io ci ho provato e ci sarei riuscito se non fosse che si teneva conto anche dei nemici incontrati nel prologo, prima di ricevere gli innesti... uff).
Il grosso difetto di questo gioco è la grafica: probabilmente per risparmiare, Square Enix ha utilizzato un vecchio engine proprietario alquanto vetusto anziché affidarsi a una soluzione middleware migliore, tipo l'Unreal Engine (come era stato fatto per i due precedenti episodi). La direzione artistica riesce comunque a non far rimpiangere molto questo aspetto, eccetto nelle conversazioni. I personaggi principali hanno animazioni facciali discrete, soprattutto nel caso dei confronti verbali (molto interessanti). Ma parlare con un personaggio secondario praticamente inespressivo è straniante, soprattutto considerato l'ottimo doppiaggio italiano.

Aiutami, ti prego! Mi uccideranno! Ho paura!



Ti ammazzerò, bastardo! Non la passerai liscia!

Vabe'.
A parte questo, dal mio punto di vista è un gioco favoloso, il migliore dell'anno che sta terminando.
L'unica cosa da evitare è prendere tutti i potenziamenti per il combattimento e giocarlo come un normale FPS. Giustamente si può approcciare anche in questo modo, ma si farebbe un torto agli autori e a se stessi, perdendosi la maggior parte del gioco.

Prossimamente, qualche considerazione sui "grandi esclusi" dalla classifica.

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