giovedì 10 luglio 2008

Quando i tuoi genitori vogliono comunicarti in maniera delicata che non eri il benvenuto.

Persone con nomi particolari ne esistono molte. Il primo e più lampante che mi viene in mente è il buon Nebo, la cui "colpa" è di avere il padre africano. Non ho mai avuto il coraggio di chiedergli il cognome. C'è Leonora, la sua nuova e accesissima fiamma, vittima di un errore di trascrizione all'anagrafe, così come Sarha, una ragazzina che conobbi parecchi anni fa e che si sarebbe dovuta chiamare Sarah. Qui si potrebbe già questionare sul perché i suoi genitori abbiano voluto appendere quell'inutile 'h' in fondo al nome, che anche se fosse stata scritta al posto giusto sarebbe stata comunque una maledizione a vita: non "Mi chiamo Sara", ma "Mi chiamo Sarahconlaccainfondo". Per lei è peggio: "Mi chiamo Sarhaconlaccatralaerreelasecondaa". Un peso che io non potrei sostenere, davvero. Correrei all'anagrafe appena compiuti i 18 anni a chiedere di cambiare nome. Ci fu quel ragazzo di nome Davide Emanuele Giovanni Paolo, una piaga per la foresta amazzonica nel momento in cui gli si chiedesse di scrivere il suo nome per intero. Solo per averlo scritto qui, in formato digitale, tre alberi di Manaus sono collassati per il terrore. E potrei continuare a lungo.
E poi c'è Sharon.
Il giorno in cui la conobbi e mi disse il suo nome, il collegamento con la storica Sharon de "I Ragazzi della Terza C", la cui interprete, peraltro, si chiama Sharon anche nella realtà, fu immediato.


Trattenni a stento una risata. Non tanto per non risultare indelicato, ma per non strozzarmi, dato che stavamo mangiando.
C'è da dire che in qualche modo il nome le calza a pennello: carina, intelligente, con un quid, una naturale eleganza che la fa sembrare vestita con un abito di Valentino anche quando indossa una normalissima tuta.
Saltiamo a oggi. Ora di pranzo. Stiamo mangiando insieme e per scherzo sollevo la questione.
"Tu sei un falso. L'unica e vera Sharon è Sharon Zampetti!"
"Chi?"
"Ma sì, dai, quella dei Ragazzi della Terza C! Hai presente?"
"Aah, sì! Pensa che i miei genitori mi hanno chiamata così proprio a causa sua!"
Tuc! Mi è cascato a terra un testicolo e io, impietrito dalla rivelazione, lo osservo sconsolato rotolare via senza poter tentare di recuperarlo.
"Stai scherzando, vero?" chiedo speranzoso.
"No, è vero!" replica seria.
Tac! L'altro testicolo subisce lo stesso destino del suo compagno.

"I tuoi genitori devono volerti molto male, vero?" concludo tristemente.
Perché non credo ci sia altra spiegazione.

2 commenti:

OrboVeggente ha detto...

hehehe bel post!
Io sono purtroppo uno di "quelli", e ora che sono in attesa del primo bambino, litigo ogni sera con la moglie per decidere il nome del nascituro.
Lo vorrei unico, importante, significativo, e lei sempre mi boccia le scelte...
Ecco alcune mie proposte

nomi maschili:
Ludimagistro
Bramante
Menotti
Romedio
Ganjata Maharashtra
Bixio
Joseph Benedikt
Trismegisto

nomi femminili:
Epimetea
Metrope
Clitennestra
Xantippe
Dalma Nerea
Idea

E lei, banale, vuol stare su "leonardo oppure gaia"...

Avion ha detto...

Io andrei su Vercingetorige per il maschio, Xenia per la femmina.