domenica 27 luglio 2008

Il male

La capacità di fare il male è connaturata all'uomo, così come il suo desiderio di bene. Ma il male stesso è condizione della vita dell'uomo, che egli è chiamato a vivere così come è.
Non si può eliminare il male se non eliminando l'uomo. Ed è esattamente quello che hanno fatto tutte le ideologie passate e presenti: se qualcuno commette il male (secondo la definizione vigente di male) va estromesso dalla società, incarcerato, ucciso.
Se una persona è malata, vive una condizione di male, e la fa vivere anche a chi gli è vicino. Allora qual è la soluzione proposta dalla società "moderna"? Eliminare fisicamente il malato. Rifiutare la vita perché se ne rifiuta la condizione, amputare l'esistenza perché se ne vogliono tenere solo gli aspetti buoni, amputandone così anche il suo significato.
In una società che vive a pezzi e cade a pezzi, solo la Chiesa continua a percepire il reale valore e significato della vita, e unica accetta il male che è dell'uomo e nell'uomo, così come fece Gesù per primo. Non si aiuta una persona togliendo un pezzo alla sua vita, ma facendogliela vivere a fondo, in qualunque condizione.

Buone vacanze.

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