Mentre per le altre nove posizioni ero abbastanza certo, sulla decima ho dovuto dibattere un po' con me stesso.
Alla fine ho optato per il candidato più improbabile.
I motivi sono semplici.
- E' fatto bene, con intelligenza. Se l'avere i mazzi predefiniti -benché sia possibile personalizzarli scegliendo quali carte inserire tra le disponibili- da un lato limita la propria inventiva, dall'altra mette a disposizione dei set composti con un criterio preciso, ciascuno corrispondente a un diverso stile di gioco e da imparare a conoscere ed usare per esprimere la propria potenzialità, e c'è anche un minimo senso di crescita grazie alla possibilità di sbloccare nuove carte man mano che si vincono partite.
- E' divertente. Ho perso il conto delle ore passate a cercare di sconfiggere alcuni avversari controllati dalla cpu particolarmente ostici, e ogni sconfitta era uno stimolo a fare di meglio invece che a gettare la spugna. E' in tutto e per tutto un gioco di strategia, perché non basta avere le carte buone, bisogna soprattutto saperle usare - e ne ho perse di partite solo per un piccolo errore di valutazione, per non aver giocato al momento giusto un incantesimo che avrebbe fatto la differenza o averlo sprecato al momento sbagliato.
Resta solo il mistero sul titolo: perché lanciare l'edizione 2012 a metà del 2011?
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